L’eiaculazione precoce è l’incapacità di controllare volontariamente l’eiaculazione e l’orgasmo, che avvengono quindi prima che il soggetto lo voglia
Nell’esperienza clinica pratica, i soggetti affetti da questo disturbo hanno un tempo di latenza eiaculatoria intravaginale – il cosiddetto IELT – inferiore ai cinque minuti e la gran parte di essi ha una soglia eiaculatoria durante la penetrazione vaginale inferiore ai tre minuti . Non sono rari i casi di eiaculazione precoce definita “ante portam” , che interviene ancor prima della penetrazione.
La caratteristica comune è comunque l’incapacità di “rinviare ” volontariamente l’eiaculazione che si presenta come improvvisa ed automatica ed il senso di frustrazione ed ansia che si accompagna all’attività sessuale, spesso con pesanti ripercussioni sulla vita di coppia. Talvolta il quadro si complica anche con progressiva difficoltà di erezione e riduzione del desiderio sessuale, sintomi spesso mediati dall’angoscia crescente per l’insoddisfacente attività sessuale. Sul piano psichico, non è infrequente una sintomatologia secondaria di tipo ansioso-depressivo.
La buona notizia è che l'eiaculazione precoce è un disturbo sessuale con ottime possibilità di guarigione attraverso un approccio sessuologico-riabilitativo e psicoterapico, poiché il solo trattamento farmacologico (Dapoxetina) pur migliorando il sintomo in un’elevata percentuale di pazienti, limita la sua efficacia al periodo di assunzione del farmaco. L’integrazione tra farmaci e lavoro sessuologico garantisce una risposta più duratura, anche dopo la sospensione del farmaco.